La Piccola Scuola Libertaria “kether”, nasce a Verona da un gruppo di ragazze/i che vive percorsi di crescita differenziati, volti, al raggiungimento dell’autonomia di studio delle materie tradizionalmente definite come “scolastiche” e, alla partecipazione consapevole della creazione di un ambiente sociale spontaneo basato sull’incontro e la valorizzazione naturale delle differenze.
Kether materializza il suo cammino di vita attiva e di studio, esprimendosi lungo un arco temporale dedicato che comprende l’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado (ex medie inferiori).
Il termine deriva dalla Lingua Ebraica. Durante un corso di studi focalizzato sulle lettere dell’alfabeto Alefbet, e su alcuni esercizi inerenti la
Qabbalah, Alexandra, Kevin e Dimitri, tre studenti dell’area sesta (prima media), scelsero indipendentemente nel gruppo, le formule ke – th – er indicando nella combinazione associata, il nome della loro navigazione scolastica. Kether è stato così elaborato dai ragazzi nell’accezione di: equilibrio-radice-corona. Ha a che fare con gli elementi più pregnanti ed intrinseci dell’albero della Vita e della Conoscenza. Kevin, verso la fine del corso, tracciò poi l’immagine di sua pura invenzione, che venne adottata dalla piccola scuola libertaria.
Il cammino di studi viene svolto in ambiente di pluriclasse e in totale trasversalità per ciò che concerne il costante contatto con le variegate componenti della piccola scuola libertaria (età, sesso, differenze culturali, sociali, linguistiche ecc.). Gli strumenti didattici utilizzati da chi vive e pratica il percorso (bambine/i, ragazze/i, accompagnatrici/ori) sono spuri e molto spesso prodotti direttamente o portati fortuitamente dall’assieme di studio. L’educazione che ne deriva è dunque incidentale, non direttiva, informale/a-formale, auto-gestita, consapevole, autonoma e soprattutto non adultocentrica. Organo che fa della “Scuola”, “organismo partecipato in costante divenire”, è l’assemblea espressa in ritmi non vincolanti, quotidiani, settimanali e straordinari. Il rapporto di voto tra bambine/i, ragazze/i, accompagnatrici/ori è espresso nella formula “one person = one vote”, dunque ogni partecipante l’assemblea ha diritto di voto indipendentemente dall’età, dal “ruolo”, dalla “condizione” naturale, sociale ecc.
Bambine/i, ragazze/i, sono liberi di decidere dell’assunzione, del mantenimento e del licenziamento di accompagnatrici/ori come pure della frequentazione o meno delle stesse/i, delle loro materie proposte, siano esse considerate convenzionalmente “obbligatorie” o facoltative. Il piano di studi annuale e d’intero percorso viene deciso assieme ai singoli interessati e costantemente dibattuto ed elaborato. L’eventuale assenza nella frequentazione di una materia viene auto-gestita o
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